Una buona e significativa relazione tra un adulto ed un adolescente presenta quasi sempre delle difficoltà. Queste sono dovute in buona parte a disturbi della comunicazione.
Una comunicazione efficace è proporzionata alla capacità degli interlocutori di sapersi mettere l’uno nei panni dell’altro. Perché accada questo bisogna che l’altro sia disponibile a farsi conoscere.
L’adolescente non è un bambino ma non è nemmeno un adulto, ed oscilla continuamente tra il bisogno di individuarsi e quello di dipendere dalle figure adulte significative (genitori, insegnanti ecc). Questa lotta interna porta spesso a conflitti molto forti rivolti all’esterno che rappresentano però un disagio interno.
Risulta essere una fase molto delicata, nella quale spesso i genitori lamentano un’insoddisfazione e il non sapere come comunicare con i propri figli, ma altrettanto è una difficoltà che appartiene anche agli adolescenti. Spesso emergono contrasti violenti, e spesso avviene anche che non ci sia l’esternazione chiara e diretta del disagio. In entrambi i casi risulta essere molto importante decifrare ciò che è “criptato”, ed è fondamentale che gli adulti si pongano in una posizione di accoglienza e di ascolto che non sia giudicante. L’adolescente ha bisogno di un legame stabile e profondo che molto spesso viene a mancare per motivi vari, ma allo stesso tempo lo rinnega.
E’ importante che sia sempre stimolato all’apertura con delicatezza in modo che possa rendersi autonomo nutrendosi però di quel legame di cui ha tanto bisogno. La visione del proprio corpo rappresenta una fase molto delicata. Esso si modifica, cambiano le sue dimensioni e caratteristiche, i desideri, gli impulsi, le emozioni, gli affetti, la capacità di pensare, il rapporto con i genitori e gli altri. Tutto cambia e si modifica. Tutto è mobile vago e indefinito provocando insicurezza e a volte depressione. Si possono verificare comportamenti autolesionistici e/o di violenza all’esterno ,in questo modo “comunica” il suo bisogno di essere visto seppur in termini “negativi” ; la fame di carezze (riconoscimenti) diventa prorompente. L’intervento psicologico mira a creare un “alleanza” con l’adolescente per far emergere i punti di blocco, i desideri, le aspettative che sente non soddisfatte dall’esterno per arrivare a “separarsi” per “individuarsi” con una modalità sana e non disfunzionale che gli permetta di passare all’età adulta.
Dott.ssa Laura Bocchini - Psicoterapeuta | Via Del Tintoretto 292 - 00143 Roma (RM)
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